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SCORM

francesco leonetti

La sigla SCORM un poco inquieta. Ricorda una malattia infettiva o un umore cattivo. Questo probabilmente ha contribuito ad alimentarne la diffidenza tra i più scettici. Se poi aggiungiamo che è il risultato di una ricerca commissionata dal Dipartimento della Difesa Americana per migliorare i processi di formazione dell'esercito, allora siamo a posto. Non dovremmo neanche più parlarne. Abbasso SCORM e buona notte.

E invece io insisto, parliamone.

D'altra parte se me lo ha regalato Babbo Natale, qualcosa di buono ci dev'essere.

Informo inoltre i più schizzinosi che proprio in questo preciso istante state usando uno strumento che è stato progettato dagli americani per costruire la bomba atomica sganciata su Hiroshima: il computer. Per non parlare di internet, anch'essa nata per risolvere i problemi logistici di comunicazione dell'esercito americano.

Insomma, oggi stiamo mettendo dei fiori nei loro cannoni, riciclandoli per scopi opportunamente definiti “civili”.

SCORM, come spero converrete alla fine di questo articoletto, è una cosa buona e non ci fa del male. Piuttosto è utile, in particolare per chi si occupa della produzione di contenuti didattici e di corsi da erogare online. Tutti gli altri possono smettere di leggere e googlare da qualche altra parte, potrebbero annoiarsi fortemente altrimenti e anche chiedersi: “ma questi hanno davvero così tanto tempo da perdere?”.

Prima di spiegare in dettaglio cos'è SCORM, proviamo a capire perché lo si è definito.

Venite con me, statemi vicino. Saliamo l'imponente scalinata della Biblioteca di Alessandria, attraversiamo lo spettacolare atrio adorno di marmi e arazzi, e avviciniamoci al banco di accoglienza dove ci stanno aspettando:


“buon giorno, come posso aiutarla?”

(ho uno scatolotto magico, come quello di Star Trek, in grado di tradurre simultaneamente qualunque linguaggio, l'assistente sta parlando egiziano e io però lo percepisco come italiano, analogamente le mie parole in italiano vengono percepite dall'assistente come egiziane, forte eh? L'egiziano, ovviamente, mi parla di profilo)

“buon giorno, sì, sto cercando un libro...”
“è capitato nel posto giusto, come si chiama?”
“Francesco...”
“no, non lei, il libro.”
“ah sì, certo! Scusi, hmm... intende dire il titolo?”
“sì, signor Francesco, si ricorda il titolo del libro che sta cercando?”
“Le avventure di Pinocchio, è introvabile”
“non disperi signor Francesco, qui la parola “introvabile” non è inclusa tra le nostre risposte”

(sorrido, senza convinzione, tanto per assecondarlo)

“eccolo qua! E' stato scritto da Collodi! Vuole che gliene stampi una copia su carta o ha con sé una penna USB dove salvarle il pdf?”
“mizzica! Ce l'avete sul serio! E' quello con le illustrazioni originali dell'autore?”
“Sì, signor Francesco, si trova nella gloriosa Biblioteca Planetaria di Alessandria, mica in una traccabanda qualsiasi, eh...”
“Ha ragione, mi scusi. E' che ne ho girate tante: in una mi hanno proposto il burattino di legno, non il libro, in un'altra mi hanno dato una versione per bambini con illustrazioni da colorare, in un'altra il DVD del film di Benigni, e poi tutta la serie di Comencini, insomma, nessuna che mi rispondesse come mi aspettavo...”
“eh lo so, è tutta questione di metadati sa?”

Stop. Fermiamo la scenetta e cominciamo un po' a rifletterci su.

“Metadati” merita un ragionamento ad hoc.

Quando cerchiamo qualcosa, in genere procediamo in due modi: la cerchiamo direttamente nel mondo reale dove sappiamo che questa debba esserci, ovvero la cerchiamo nel mondo virtuale, in cui sappiamo esistere il modello della cosa che poi ci porterà a recuperare la sua versione reale.

Il primo metodo in genere lo pratichiamo quando la realtà fisica è abbastanza limitata. Ad esempio, quando dobbiamo cercare un libro nella nostra libreria, lo facciamo scartabellando tra i vari scaffali sino a trovare quello che cercavamo. Un approccio del genere sarebbe impensabile se il libro dovessi scovarlo in una libreria con migliaia o milioni di scaffali.

In questo caso ci siamo inventati un metodo più efficiente: costruiamo un “modello” della realtà, associando a ciascun oggetto una sua descrizione astratta, funzionale alle operazioni che su tali oggetti prevediamo di eseguire. In pratica costruiamo lo schedario della Libreria. E' molto più semplice sfogliare le schede dello schedario invece che cercare direttamente il libro tra gli scaffali, no?

Sarebbe ancora più semplice se poi questo modello non lo rappresentassimo con schede cartacee ma in forma di un database conservato in un computer. Sarebbe sufficiente digitare il titolo del libro ed ecco che in un istante apparirebbe la scheda descrittiva con l'indicazione di tutti gli altri dati (autore, editore, etc.) e persino la collocazione fisica (102esimo libro del 30esimo scaffale del III corridoio).

In fondo, anche la carta d'identità rappresenta un modello di noi stessi nel contesto dell'anagrafe. Anzi, in certi uffici comunali viene messa in discussione la propria esistenza in carne e ossa (pur vedendoci) se non è accompagnata dal proprio modello “virtuale”, tanto da richiedere il “certificato di esistenza in vita”, altrimenti niente pensione! :)

I dati contenuti nel modello sono per forza di cose un'astrazione dell'oggetto reale. Ne descrivono le informazioni e le proprietà, funzionali agli scopi per il quale il modello esiste. Sulla patente di guida non troviamo “Segno zodiacale” o “Colore preferito” perché sono informazioni che non interessano al vigile che ti ha fermato dopo averti visto passare col rosso. Però magari all'interno del sito “cuori solitari” sono informazioni rilevanti.

La “Patente di Guida” e la scheda del “cuore solitario” sono due modelli “virtuali” di uno stesso oggetto reale. Questi modelli rappresentano l'oggetto reale attraverso un set di metadati appropriato.

Ecco perché l'egiziano ha detto che è tutta questione di “metadati”.

I “metadati” sono l'insieme delle informazioni che compongono il modello dell'oggetto a cui siamo interessati: il nome, il cognome, la data di nascita, etc... sono metadati del set “Carta d'Identità” e sono sufficienti a descrivere una persona in carne e ossa in contesti legali e anagrafici.

Invece titolo, editore, autore, anno di edizione, etc... sono metadati del set “Libreria” e sono sufficienti a descrivere un libro di carta quando non lo si vuole leggere, ma solo cercare.

La completezza dei metadati e l'accuratezza nell'attribuzione dei rispettivi valori garantiscono una maggiore fedeltà e precisione nella rappresentazione dell'oggetto reale e dunque favoriscono le operazioni che sul modello si prevede di poter effettuare, quale la ricerca, per esempio.

Immaginatevi una Biblioteca in cui il nome dell'autore non è incluso tra i dati della scheda. Non si potrebbero fare ricerche per nome dell'autore! Ovviamente non è sufficiente che sia previsto il giusto metadato nel modello, è necessario che venga attribuito il giusto valore. Se ad esempio il nome dell'autore non venisse compilato o venisse compilato in modo errato è come se non ci fosse, o anche peggio, potrebbe falsare la ricerca.

I “metadati”, dunque, sono importanti.

E' importante, inoltre, mettersi d'accordo su un unico set di metadati che descrivono lo stesso oggetto pur in realtà diverse. Occorre ad esempio che tutte le Biblioteche abbiano un unico schema di scheda o che i Governi dei vari paesi stabiliscano quali dati di un cittadino sono da includere nella carta d'identità o nel passaporto.

E' necessario cioè condividere un set di metadati standard per un oggetto in quel specifico contesto così da poter essere riconosciuto, conservato, trovato.

Tutto questo è fin troppo ovvio. Perché ve ne sto parlando? Perché SCORM definisce dei modelli di riferimento per i Learning Object, e propone per la loro catalogazione un set di metadati standard, denominato LOM (Learning Object Metadata), elaborato da un consorzio internazionale che di mestiere redige delle specifiche standard per l'e-learning. Questo consorzio si chiama IMS Global Learning Consortium.

In pratica quando si crea un oggetto didattico e si aspira ad includerlo in una Biblioteca di Learning Object (nel gergo chiamata: Repository) è necessario che se ne compili la scheda secondo il set di metadati standard previsto da SCORM che poi è lo stesso definito da IMS LOM.

Posso ora spiegare l'acronimo: SCORM. Sta per “Shareable Content Object Reference Model”: un Modello di Riferimento per gli Oggetti di Contenuto Condivisibili. Per i nostri scopi possiamo ritenere SCO (Shareable Content Object) come sinonimo di LO (Learning Object), concettualmente sono la stessa cosa.

Dunque SCORM definisce dei modelli standard con i quali descrivere e trattare gli oggetti dell'e-learning. Innanzitutto definisce un modo standard per descrivere gli SCO, cioè i Learning Object. Questo standard è rappresentato dai metadati IMS LOM.

Il bello dei LOM è che consentono un dialogo in diverse lingue esattamente come lo scatolotto magico che traduceva da una lingua all'altra. L'importante è fornire i metadati giusti. Così anche un insegnante norvegese può trovare, nella sua lingua, un Learning Object prodotto da noi, anche se magari la lingua usata all'interno del nostro LO è l'italiano.

Il set di metadati standard, inoltre, evita di cadere nell'equivoco in cui sono incappato io prima, facendo la figura dello stolto quando l'egiziano mi ha chiesto il nome e invece io mi aspettavo che mi chiedesse il “titolo” del libro. Se avessimo convenuto sin dall'inizio un set di metadati per il nostro dialogo, lui mi avrebbe chiesto il “titolo” del libro e non il “nome”.

Sono allo studio dei Thesaurus che potranno consentire l'interscambio linguistico persino sui valori attribuiti ai metadati, quali ad esempio le parole chiave di un LO. Ma questo è un di là da divenire, nella prospettiva di un Repository “semantico” che sia cioè in grado di capire la nostra richiesta e non semplicemente di effettuare un confronto tra la parola da noi cercata e quella contenuta nei metadati.

I metadati sono dunque la rappresentazione statica di un Learning Object, sono la sua carta d'identità.

SCORM non si ferma qui.

Quando abbiamo trovato il libro, normalmente lo leggiamo. Non ci limitiamo a poggiarlo sul comodino, a meno che non siamo un addetto di Ikea a cui è stato chiesto di arredare una nuova cameretta per bambini. Lì i libri servono solo per fare bella figura. Non vorrei mai essere autore di un libro destinato ad Ikea :(

Quando leggiamo un libro ne facciamo un'esperienza personale, unica. Arriviamo ad una certa pagina e poi ne sospendiamo la lettura per riprenderla più tardi o il giorno dopo. Se il libro contiene degli esercizi, ad esempio dei test o cose del genere, scriviamo vicino il risultato che abbiamo ottenuto, che è un dato nostro, non del libro. Quando siamo arrivati all'ultima pagina, diciamo: “l'ho finito. Bello!” oppure: “l'ho finito. Finalmente, che noioso che era!”.

Immaginatevi dunque come poteva proseguire il dialogo col mio egiziano di prima:

“scusi, una curiosità, mi sa dire se qualcun altro ha già letto questo libro?”
“sì certo, signor Francesco, dunque... (tic tic tac tic)... 875 persone lo hanno letto del tutto, altre 210 lo stanno finendo”
“ah, interessante. E quelli che lo hanno finito che ne pensano?”
“il rating medio del libro è cinque stelle, il massimo. Poi se vuole ho qui i commenti individuali, glieli stampo?”
“no, grazie, mi faccia solo dare una scorsa veloce sul video”
“prego, si accomodi” (gira lo schermo e mi passa il mouse)

Scorro i commenti, tutti entusiasti, d'altra parte me l'aspettavo.

Ecco, come ha potuto la Libreria accorgersi di tutti quelli che hanno preso quel libro, di dove siano arrivati a leggerlo, dei commenti che ha ricevuto, eccetera? Cioè, in un parola, come ha potuto tenere traccia della fruizione del libro?

Per fare ciò la Libreria ha bisogno di un sistema che consenta di “dialogare” con il libro durante la sua lettura, in modo da raccogliere e conservare le informazioni dinamiche sul libro, quelle derivanti dalla sua fruizione e che cambiano da persona a persona.

Immaginatevi dunque che nel libro ci fosse una specie di microchip che trasmette i dati alla libreria tutte le volte che questi viene usato, secondo uno schema di questo tipo:

Libreria: “Libro, guarda che Luigi ti ha preso”
Libro: “wow! Sono stato preso da Luigi”
Libreria: “ok, tengo traccia”
Libro: “Luigi è arrivato alla pagina 52”
Libreria: “ok, tengo traccia”
Libro: “Luigi mi ha chiuso”
Libreria: “ok, tengo traccia”

(il giorno dopo)

Libreria: “Libro, guarda che Luigi ti ha preso”
Libro: “wow! Sono stato preso da Luigi”
Libreria: “Luigi risulta fermo alla pagina 52, riprendo da qui?”
Libro: “mo' glielo chiedo, tu stai in campana”
Libreria: “ok, tengo traccia”
Libro: “Luigi manda questo commento: che scorfano di libro”
Libreria: “ok, tengo traccia”
Libro: “Luigi mi ha finito”
Libreria: “ok, tengo traccia”

SCORM si preoccupa di definire anche questo sistema. Definisce cioè un protocollo di dialogo tra il Learning Object (libro) e la piattaforma di e-learning (Libreria) che lo eroga.

I Learning Object che sono capaci di dialogare secondo il protocollo definito da SCORM si chiamano LO SCORM-compatibili.

Analogamente le piattaforme capaci di erogare LO e di dialogare con essi tramite il protocollo definito da SCORM si chiamano piattaforme SCORM-compatibili (anche: SCORM-compliant).

Il protocollo ovviamente deve essere standard.
In SCORM questo standard si chiama: RunTime Environment (RTE) Data Model (Modello di dati dell'ambiente di esecuzione). Senza entrare ora troppo nel tecnico, si tratta grosso modo di un sistema analogo a quello che ho esemplificato prima tra il libro e la libreria, dove il “microchip” è rappresentato da un pezzo di software contenuto nel LO e uno analogo, contenuto nella piattaforma, denominato: Application Program Interface (API) SCORM.

Una curiosità: le specifiche di questo sistema non provengono da IMS Gloabal Learning Consortium, ma sono basate su quanto elaborato da un ente che serve l'industria dell'aviazione americana: AICC

Grazie a questo sistema il LO è tracciabile dalla piattaforma. Si possono cioè rilevare e conservare le informazioni dinamiche sull'utilizzo del LO (tempo di fruizione, stato di completamento, punteggio ottenuto, etc.) riferite a ciascun singolo utente e anche aggregate statisticamente. Questa è una funzione che piace molto ai tutor, ai docenti e agli amministratori del sistema di formazione online.

Il RTE Data Model definisce quindi il metodo per rappresentare le informazioni dinamiche di un LO.

SCORM non si ferma qui.
(lo so, comincia a diventare pesante, mi sto stancando anch'io, ma abbiate pazienza).

Può capitare di essere fanatici di un determinato autore o di un determinato argomento, ad esempio: l'Antico Egitto. Un libro solo quindi non basta, abbiamo bisogno di più libri e poi abbiamo bisogno di organizzarne la lettura. Non possiamo infatti leggerli simultaneamente. Definiamo quindi una specie di scaletta in cui si indica che iniziamo con questo libro, poi passiamo a quest'altro, poi a questo ancora, eccetera. Per essere più rigorso potrei anche dire che per poter passare a quest'altro libro si deve prima aver finito tutti i libri precedenti, ma non sempre è necessario essere così rigidi.

Prendo dunque i libri, li lego tra loro magari con una cinghia e poi su un foglietto scrivo l'organizzazione di consultazione, in questo caso sequenziale.

Ebbene, come avrete già immaginato, SCORM consente di definire anche questo. Propone cioè un metodo standard con il quale poter indicare il fatto che il pacchetto non è fatto di un solo LO, ma di un gruppo di LO, aggregato e organizzato secondo un determinato ordine (sequenziale, gerarchico, reticolare, etc.). Quando la piattaforma di e-learning, SCORM compatibile, importa il pacchetto SCORM, è in grado di capirne l'organizzazione degli LO e la ripropone a mo' di indice del corso.

Lo standard per definire l'organizzazione e il contenuto di un pacchetto SCORM si chiama: Content Aggregation Model (CAM), ed è anch'esso ripreso pari pari da una specifica di IMS Global Learning Consortium, lì chiamata IMS Content Packaging (IMS-CP).

La “cinghia” che tiene insieme gli LO non è altro che un file .zip.
Un pacchetto (package) SCORM, cioè, non è altro che un file .zip al cui interno oltre ai vari file che compongono gli LO, esiste un file speciale (equivalente al foglietto dell'esempio) denominato “imsmanifest.xml” in cui è scritto, in modo conforme a quanto specificato da CAM, come è composto il pacchetto e come è organizzato il contenuto, quale LO cioè viene prima di un altro, e così via.

Il CAM definisce dunque l'aggregazione di più LO e la loro organizzazione nel comporre un pacchetto unico.

SCORM non si ferma qui.
(calma, siamo alla fine)

Poco fa ho detto che nel CAM è possibile indicare una sorta di pre-requisiti (“prima di leggere questo devi aver letto quest'altro”). Alle volte si ha la necessità di esprimere delle regole di fruizione un poco più complesse e dipendenti dagli stati individuali degli utenti rispetto agli LO. Ad esempio: “se questo LO è stato superato con punteggio inferiore a 4, allora rendere disponibile quest'altro LO e non proseguire finché non viene superato con punteggio maggiore di 5”. Ebbene sì, l'ultima versione di SCORM include anche un metodo per rappresentare questo tipo di regole in modo che le piattaforme di e-learning possano comprenderle ed eseguirle correttamente.

Lo standard di riferimento in questo caso si chiama “Simple Sequencing” (SS) e, manco a dirlo, anche questo è stato ripreso pari pari da IMS Global Learning Consortium.

Attenzione: la specifica IMS-SS è stata inclusa nell'ultima versione di SCORM, che pochissime piattaforme al momento supportano. Un paccchetto SCORM, dunque, non dovrebbe al momento farvi troppo affidamento.

In sintesi, SCORM definisce:

  • uno standard per la rappresentazione delle informazioni statiche di un LO (Metadati) e questi è IMS-LOM

  • uno standard per consentire il dialogo tra il LO e la piattaforma e relativo tracciamento e questi è RTE Data Model

  • uno standard per consentire la definizione di aggregazioni di LO e relativa organizzazione di fruizione e questi è CAM (alias IMS-CP)

  • uno standard per regolare la fruizione degli LO sulla base dello stato individuale dell'utente (superato, non superato, etc.) e questi è IMS-SS

Come vedete tutti questi standard non entrano nel merito del contenuto del LO, della sua strategia pedagogica, del modello di comunicazione, eccetera. Servono solo a stabilire il guscio esterno del pacchetto, la scatola o, se volete, la spina grazie alla quale il LO potrà essere collegato ad una piattaforma e da lì fatto funzionare.

Non c'è alcun modo con cui SCORM possa condizionare, vincolare o, peggio, omologare gli autori di LO. Voi potete fare i Learning Object come vi pare e piace. Nel momento in cui vorrete che questi risultino indicizzabili dai vari repository, eseguibili e tracciabili dalle varie piattaforme di e-learning, allora dovrete preoccuparvi di impacchettarli secondo i modelli definiti da SCORM.

Tutto qui.

Siete curiosi di sapere cosa conteneva il pacchetto SCORM che mi ha regalato Babbo Natale?

Beh, quando l'ho unzippato ci ho trovato un bel corso di Egiziano! :)


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I commenti precedenti

Fabia Scarampella - 14/10/2012 13:24:25

Faccio parte di quella generazione cresciuta senza il coputer e ho un particolare tipo di "forma mentis" per la quale informatica e arabo sono sinonimi.

Nonostante queste barriere questo articolo è stato per me comprensibile e illuminante

grazie!

Filippo Mastropasqua - 05/10/2012 08:36:31

Complimenti, molto ben scritto, ma a giudicare dai commenti anche molto datato, l'autore ha forse qualche UPGRADE da proporci?

Risposta da fleo:
Grazie dei complimenti! In realtà non ci sono stati ulteriori sviluppi di SCORM, le cui ultime specifiche standard rimangono quelle indicate dall'articolo.
Si stanno però affacciando ulteriori evoluzioni del modello, quale TIN CAN, su cui potrebbe essere utile tornare con un intervento ad hoc.

Giovanni Sabattini - 13/09/2012 19:01:49

Gran bell'articolo. Utilissimo.

anonimo - 30/08/2012 11:31:54

simpatico e molto chiaro

marti - 10/08/2012 14:56:57

articolo molto carino, credo che in rete si trovi davvero troppo poco sull'argomento e questa è un spiegazione più ch valida.

Davide Giorgio - 21/03/2012 07:26:52

Bravo Francesco,sei sempre un riferimento!

ila - 07/03/2012 17:21:17

anche a me piace pinocchio! e pure questo gradevolissimo articolo che spiega ai non addetti delle sigle fastidiose (anche se alla fine mi perdevo in mezzo ai cam, i lo e gli aicc)

barbara todini - 02/02/2012 16:14:46

complimenti, molto chiarificatore il documento. Finalmento mi sto avvicinando alla comprensione (ho una mente diesel!)

Grazie mille, è stato molto cortese da parte tua rendere pubblica questa delucidazione a chi, come me, non ha mai capito fino in fondo l'argomento.

Francesco Raddi - 18/10/2011 00:10:13

Molti complimenti... articolo trovato on-line per caso...

Non avrei saputo fare di meglio ;-)

Mi piacerebbe, se fosse possibile riproporlo (con un apposito link o come embedded) come introduzione ad un tutorial SCORM che sto preparando per il mio sito...

GRAZIE.

Teresa Ducci - 08/07/2011 21:08:30

Complimenti per la semplicità con cui ha saputo spiegare un argomento non proprio semplicissimo e soprattutto complimenti per il metodo adottato.
Grazie molte

anonimo - 26/04/2011 12:03:34

La ringrazio molto. Sono un avvocato che deve fare una memoria in una causa che ha ad oggetto la mancata fornitura di sw SCORM; grazie al Suo articolo ho capito in pochi secondi tutto quello che non mi era stato spiegato in 4 mesi.
Complimenti
Gino Mannocci

sara zanetti - 09/03/2011 20:48:49

Grande!!!!spero di avere la stessa fortuna con l'e-learning.....dubito!
COMPLIMENTI.

Laura Policastro - 13/02/2011 21:51:54

Caro Francesco sei un grande maestro nel semplificare e nel condire di umorismo le nozioni più ostiche.
Laura

anonimo - 08/02/2011 14:07:37

Francesco, leggendoti e usando "le cose che fai", si ha la netta sensazione che tu abbia una vera vocazione per il tuo lavoro!

anonimo - 02/02/2011 18:40:34

Grande!
quello che in tanti non riescono a fare: spiegare in termini semplici ciò che semplice non è! Grazie

Andrea Bonatti - 12/12/2010 10:24:11

Articolo molto utile anche per me.
Ne farei uno standard di chiarezza e piacevolezza!

Alessandra Filipetti - 05/08/2010 16:42:48

Grazie!! Finalmente un articolo di contenuto strettamente tecnico proposto in maniera chiara, semplice e didatticamente impeccabile: un gradino per volta con esempi alla portata di tutti, ma non banali, e soprattutto calzanti. E pensare che ci sono arrivata partendo dall'uso della LIM!

Immacolata Giardino - 19/06/2010 19:09:18

bell'articolo, chiaro, semplice ed efficace

Michele Scorm - 09/05/2010 21:30:56

Hai visto il mio cognome??? :-)

Oramai sono diventato 1 esperto. A parte gli scherzi, il tuo articolo è meraviglioso. In una miriade di informazioni quale può essere internet, qualcosa di buono la si trova.

Grazie mille per le info.
Hai per caso qualche altro link da potermi passare così faccio il secondo passo verso Scorm ?

Grazie ancora...

Michele

Gabriella De Franchis - 20/04/2010 20:41:29

Complimenti :-) Una valanga di informazioni date in modo chiaro e scorrevole. Grazie!

Carla Massi - 21/03/2010 18:38:57

Bellissimo articolo

angela casciani - 12/03/2010 18:15:11

sto incominciando a vedere un po' di luce in questo tunnel del web2,... però quanto mi è difficile apprendere il linguaggio specifico e mettere in pratica le informazioni.
grazie
angela

Rocco Catalano - 10/03/2010 04:03:59

Questo articolo mi ha aiutato a mettere a fuoco e in ordine tutta una serie di notizie che avevo raccolto qua e la per mie necessità. Pertanto lo reputo un ottimo spunto da cui partire per poter successivamente approfondire le mie ricerche.

Grazie.

Rocco

Simone Stella - 07/02/2010 11:09:24

SCORM? booooo.....scherzo!!! Tutto chiaro. Finalmente ho le idee chiare sugli SCORM.

Grazie Francesco.

Lilly Papa - 02/02/2010 20:25:25

Bravo! Veramente un bell'articolo, scritto in maniera attraente, chiara e fluida nonostante l'argomento fosse quanto mai tecnico e pieno di sigle.

Gennaro Di Napoli - 24/01/2010 11:06:42

Complimenti davvero, molto chiaro, semplice e lineare..
a presto
Gennaro

Daniele Biolatti - 18/01/2010 14:09:19

Fantastico.

Ho compreso l'egiziano!
Ah, no: lo SCORM. :-)

Gradevolissimo contenuto, davvero chiaro ed efficente.
Quindi le due versioni di SCORM cui accenni sarebbero la 1.2 e la 1.3 (detta anche SCORM2004)?

PS: l'egiziano "che naturalmente parla di profilo"...mi sono rotolato sul pavimento dal ridere... :-D

Gianluca D'Acchioli - 11/01/2010 16:06:17

Un bel po di anni fa, quando ero giovane, anzi molto giovane, dato che giovane lo sono ancora adesso, modificando delle foto, con un semplice programma di visualizzazione e modifica, mi imbattei per la prima volta nei metadati. Ad ogni variazione che apportavo mi veniva chiesto se fossi sicuro di rendere effettive le modifiche, in quanto in tal modo mi sarebbero cambiati i metadati. Potei inizialmente solo intuire il significato, che poi ovviamente approfondii successivamente.

Mi piace tutto ciò. Si è liberi di creare ciò che si vuole e come si vuole ma ovviamente, come per le persone in tutte le civiltà avanzate, dal momento in cui si decide di essere indicizzabili (far parte di una società), bisogna sottostare a delle regole, dunque far si che ciò che si crea sia usufruibile in egual modo da tutti e da tutte le piattaforme.

Troppo interessante…

Ciao a presto.

Gianluca

Massimiliano MONTANARI - 11/01/2010 12:30:16

L'applicazione dello SCORM,così come per molte altre, sono la ricaduta delle invenzioni e sperimentazioni avvenute in campo militare e/o americano; vedi l'ABS per le auto ed altro ancora.
Torniamo ai nostri SCORM: penso di aver carpito la necessità della metadazione del L.O. e della sua standardizzazione nella modalità. Interessante la funzione CAM con i prerequisiti e del tracciamento dei L.O. da parte di utenti che ne fruiscono in una piattaforma allestita . Al contrario non ho compreso la frase posta prima della sintesi dello SCORM come definizione, che recita:"Un paccchetto SCORM, dunque, non dovrebbe al momento farvi troppo affidamento." Forse vuole intendere: che non tutti i pacchetti SCORM sono uguali? Dipende dalla versione che si vuole usare?
Se ho ben capito SCORM e la metadazione sono i requisiti per la esatta aggregazione degli L.O.,con il criterio di chi compone il collage, per veicolare una informazione che verrà fruita su di una piattaforma con le scecifiche di intervento dedicate.
Forse "metadare" un L.O. sarà impegnativo (non sò !) ma facilita notevolmente il lavoro che segue; allora benvenuto SCORM.

elena barmasse - 11/01/2010 12:19:22

bellissimo coniglietto. Babbo Natale ha fatto una scelta ottima

Gianclaudio Mazzarelli - 20/12/2009 10:48:26

Semplicemente FANTASTICO!!! Non sarei mai arrivato a capire il concetto SCORM nè l'utilità dei LO senza questo coinvolgente scritto!

silvia tebaldi - 15/12/2009 18:08:07

complimenti, Francesco, e grazie per il suo articolo che è davvero chiaro, piacevole da leggere e con le metafore giuste (la cinghia .zip non me la dimenticherò mai). il dialogo tra libro e libreria spacca!

emanuele canini - 01/12/2009 14:23:27

ho faticato molto per trovare info così chiare. grazie!

Barbara - 02/10/2009 17:32:44

Complimenti Francesco, riesce a comunicare in maniera divertente e chiara anche un'argomentazione così complessa!

Giorgia Alessandrini - 04/09/2009 16:18:22

Grazie Francesco! mi hai aiutato a preparare un esame di informatica applicata....nel libro questo argomento è praticamente indecifrabile, ora va molto meglio!

Patrizia Bellia - 26/05/2009 19:50:54

Articolo che cattura, che spiega abbastanza bene contenuti tecnici in forma divertente e piacevole!

Antonietta Vallone - 15/04/2009 10:20:51

L'articolo è troppo lungo.
A mio avviso ci sono tante parole, espressioni e frasi che potevano essere evitate per una lettura più scorrevole e incisiva.

Maria sequino - 20/03/2009 23:13:30

Grazie prof. riesci a rendere semplici gli argomenti per me piu' complicati.

nunziatina latino - 20/03/2009 10:36:58

E' entusiasmante comprendere il meccanismo dell'informatizzazione della ricerca,come questa sia fruibile ed interfacciata universalmente.

Milva Carbonaro - 28/02/2009 19:32:01

utilissimo, mi ha aiutato a togliere un po' di nebbia sulle specifiche SCORM che prima mi sembravano campate in aria. Grazie mille quindi!

Adriana Sallemi - 26/02/2009 22:42:29

Grazie,per la sua chiarezza e per la sua ironia che ha reso "tutto" molto più semplice e comprensibile

Loredana Milazzo - 25/02/2009 17:20:15

Caro prof.,dopo aver letto il suo articolo, mi sento di affermare che quello che prima mi sembrava "egiziano",oggi comincia ad essere per me più simile all'italiano.Grazie Loredana Milazzo

Rita Carella - 19/02/2009 15:46:02

Complimenti per lo stile discorsivo e molto ironico. Chiedo chiarimenti su Scorm scuola primaria

Santa Pellegrino - 17/02/2009 17:49:02

Veramente ironico il modo con cui viene proposta la tematica dello scorm tanto da alleggerire la sua comprensione.

Giorgia Sanna - 17/02/2009 15:46:08

Complimenti per lo stile discorsivo e per le strategie di motivazione e rinforzo inserite in modo leggero e ironico. Complimenti per le similitudini adottate per far comprendere concetti distanti dall'esperienza comune con concetti più famiari

Togo Gesualda - 16/02/2009 18:53:28

Grazie, non solo per il contenuto,ma per la chiarezza della spiegazione dello SCORM

Maria Letizia Giuffrida - 15/02/2009 18:55:36

descrizione esplicativa ed esaustiva dello SCROM con un pizzico di ironia che non guasta per alleggerire l'argomento

prof_per_caso - 12/10/2008 23:05:39

Complimenti per la trasmissione. Chiaro e leggero.
Ma se uno cerca LO già fatti, di pubblico dominio, per la scuola secondaria, dove li trova? Solo dai consulenti?

simona - 06/06/2008 00:36:30

bravo, tutto molto chiaro ora!!

raffaele montanari - 14/05/2008 11:41:41

Grazie per la chiarezza. Ti chiedo se puoi indicarmi dove si possono trovare esempi LO per la scuola primaria.

DanielKey - 13/05/2008 17:07:54

...introduttivo...chiaro...leggibile...sintetico...ergo..complimenti...molti complimenti...ottimo...

Ale - 04/05/2008 11:47:30

Grazie mille sei stato abbastanza chiaro e semplice...Se stavo ancora sul libro andavo al cepu...:)
scherzo

Piera - 24/01/2008 12:17:56

Gentile Fleo,
Ottimo l'articolo, semplice e piacevole!!! Ho un quesito cui spero tu possa darmi una risposta,per ragioni di studio sto effettuando una comparazione tra piattaforme open source, Docebo, Olat e Moodle sul caricamento di oggetti SCORM e IMS e la relativa tracciabilità. Dall'esame comparato è emerso che gli IMS non risultano tracciabili su nessuna delle tre e gli SCORM sono tracciabili solo su Docebo, mentre Olat traccia solo il login alla piattaforma e Moodle mostra il file visualizzato dall'utente senza dare ulteriori informazioni. Inoltre Olat mostra come già ultimata, e quindi non più fruibile, la lettura di un file SCORM (creato con Reload estenzione ADL) anche se è stata visualizzata solo la prima pagina. In base alla tua esperienza ritieni che sia un problema legato alle piattaforme OPEN SOURCE oppure commetto qualche errore???
Ti ringrazio anticipatamente per la collaborazione
saluti

Fra - 15/01/2008 16:18:57

Ottimo! Cercavo proprio un articolo semplice da leggere oltre ai papiri scritti su questo argomento!

Emanuele - 19/12/2007 17:49:21

Sono rimasto colpito questo passaggio:
"Sono allo studio dei Thesaurus che potranno consentire l'interscambio linguistico persino sui valori attribuiti ai metadati, quali ad esempio le parole chiave di un LO. Ma questo è un di là da divenire, nella prospettiva di un Repository “semantico” che sia cioè in grado di capire la nostra richiesta e non semplicemente di effettuare un confronto tra la parola da noi cercata e quella contenuta nei metadati"

Secondo te è possibile costruire un livello semantico sui learning object rispettando comunque gli standard di scorm?

Ipotizzo si debba partire dalla semantica dei file “imsmanifest.xml” creando asserzioni rdf e magari un'ontologia che faccia da middleware agli altri servizi compatibilmente agli standard.

angela pierri - 19/12/2007 17:40:06

grazie molto utile e chiaro
sto facendo una ricerca sull'accessibilità dei LO avresti qualche dritta?
Risposta da fleo:
A riguardo sono intervenuto nei seguenti siti:
Progettare Learning object accessibili (seminario Omniacom)
Learning Object e accessibilità (articolo su "Il Giornale dell'E-Learning)

teresa savani - 09/12/2007 16:10:36

Un ottimo articolo: chiaro, ed esplicativo e con una storia piacevolmente didattica.

NIcola Ditillo - 03/12/2007 11:54:07

Grazie Francesco,
semplice, lineare e chiaro...nozioni molto utili.

Rosaria Antonietta Pace - 26/11/2007 09:54:00

Chiaro, piacevole da leggere e concreto. Accettare il regalo di babbo natale sembra la cosa più semplice da realizzare.

Nicoletta Carfagna - 21/04/2007 15:34:34

se riuscissi ad incantare i miei alunni come tu incanti me... grazie!

Ivano Giussani - 19/03/2007 13:11:32

Sei fortissimo ,riesci a rendere interessante degli argomenti difficili e specialistici

Carla Agostini - 23/02/2007 12:10:23

Grazie, Francesco.
Un modo piacevole per affrontare un argomento piuttosto ostico. Vorrei riuscire ad essere altretanto chiara e divertente con i miei studenti!

Paola Neri - 19/01/2007 09:44:22

Complimenti!L'articolo è molto simpatico e originale e rende chiari concetti assai comlpessi per lettori poco esperti.
Disse Einstain."Ogni cosa deve essere resa quanto più semplice possibile, ma non ancora più semlice."

Francesca bar - 18/01/2007 17:46:14

Spero che almeno gli scorm, non solo ti abbiano consentito di capire, ma soprattutto di scrivere i geroglifici.
A parte l'ironia, oggi mi s è rivelato un mondo nuovo.B.B.F.N.

Giuseppe Giacomuzzi - 08/01/2007 20:53:50

Passerò alla Biblioteca d'Alessandria!

Antonella Fatai - 08/01/2007 11:32:24

Come sempre, molto chiaro

Maria Grazia Fabbioni - 07/01/2007 00:28:57

Congratulations. Sei proprio un bravo insegnante.

Maria Lina Tarricone - 07/01/2007 00:22:05

Semplicemente sensazionale!

alessandra baldelli - 06/01/2007 16:40:15

Grazie! molto chiaro

Vittoria Paiano - 03/01/2007 20:59:53

Chiaro, semplice e lineare. Riesci a rendere semplici anche gli argomenti per me più complicati.

Sabino Addati - 03/01/2007 19:03:39

Fortissimo come didattica!
Alcune cose le avevi spiegate in aula e un buon allievo non dimentica.Ciao

Alessandra Serafini - 03/01/2007 15:16:11

aiuto da quello che magistralmente hai sintetizzato, SCORM è come il vaso di Pandora...c'è di tutto! La fase complicata mi sembra quella di imparare ad organizzare le informazioni secondo i modelli definiti da SCORM insomma imitare piuttosto che inventare.

benedetto ferrante - 03/01/2007 12:15:26

Salve Francesco, come sempre sei chiarissimo.

Maria Antonietta Sansalone - 03/01/2007 09:41:10

Grazie, non solo del contenuto,ma anche del magistrale stile didattico che permette a chiunque di "star bene" nell' apprendere.

orlando serafini - 03/01/2007 09:30:51

Chiaro, sintetico è ben strutturato

serafina armango - 03/01/2007 08:08:41

Sarò banale: chiaro, piacevole e accattivante.

diego santalucia - 02/01/2007 22:47:45

mi unisco ai complimenti e in più voglio sperare che i doni di Babbo Natale continuino ;-))

grazie per la chiarezza: i tuoi articoli sono di una utilità enorme (oltre ad essere godibilissimi)

Rosangela Mapelli - 02/01/2007 22:47:24

Grazie, piacevole la lettura, chiaro il contenuto, stimolante, curioso e da copiare l'aapproccio

Carlo Columba - 02/01/2007 19:28:06

Molto molto chiaro. Trattazione fluida e piacevole! Ma tu fai l'informatico o il docente? E dov'è che sei più bravo?

Francesca Capone - 02/01/2007 18:51:58

Chiaro e molto interessante! Ed anche attinente al mio lavoro di bibliotecaria: noi con gli standards internazionali ci lavoriamo...

ida taci - 02/01/2007 18:43:58

Caro Francesco come le spieghi tu le cose non le spiega nessuno.
Il tuo "SCORM al microscopio" è chiarissimo come sempre.
ida

lorella camporesi - 02/01/2007 18:36:17

Che dire, se non unirmi al coro dei consensi? Hai il dono di rendere chiaro anche ciò che di per sè sarebbe astruso (almeno per me!)

Giovanna Arcadu - 02/01/2007 17:04:50

Questa è DIDATTICA!
Quella che piace a me! :-)
Non ho solo capito meglio SCORM e compatibilità... è stato un ulteriore insegnamento per insegnare!!!
e ruberò..... :-)
...
GRAZIE! :-)

Emilia Verrengia - 02/01/2007 17:01:29

Lettura piacevole, scorrevole pur se tratta una materia per me un pò ostica, ma con un "facilitatore" come te prendo coraggio.
Emilia

Luigi D'Orazio (gigiprof) - 02/01/2007 15:27:48

Difficile non unirsi al coro dei commentatori che mi precedono: sei un fenomeno (paranormale:-)!!!
Dopo la piacevole lettura, lunga si ma tutt'altro che stancante mi piace sottolineare la sintesi finale. Non ho mai incontrato grossi problemi nel lungo, lento percorso di assimilazione (ancora in atto) dei concetti di "metadati" e "SCORM compatibile"; ho imparato a coglierne la rilevanza ed ho anche capito che, se voglio fare un lavoro efficacemente rintracciabile, devo preoccuparmi di "impacchettarli secondo i modelli definiti da SCORM". Ma perché dopo le ore piccole in chat, il secondo articolo sull'argomento, la fine della lunga lettura e poco prima dell'emozionante curiosità di conoscere il contenuto del tuo regalo sotto l'albero mi scrivi: "Voi potete fare i Learning Object come vi pare e piace"??? Che facciamo, ricominciamo da capo??? Ma non li dovevamo fare per forza piccoli, con un solo obiettivo, autoconsistenti ecc.???

Va be' dai, scherzo!!! Volevo farti arrabbiare tirandola un po' per le lunghe ma ormai le vacanze stanno per finire e dobbiamo ritornare un tantino più seri (?!?!?!)...

Ho capito quello che volevi dire e mi piace: SCORM non vincola le scelte degli autori; in un certo senso non vuole certo "omologare" le conoscenze (o, almeno, l'ipotesi/rischio non è compresa tra gli standard)...
Qualche dubbio resta ma continuiamo a non disperare; in un modo o mell'altro, ce la caveremo ;-)

Rossella Baldazzi - 02/01/2007 14:15:16

Come sempre! Non hai sicuramente bisogno di LO, LOM, LA o XYW4Z per far acquisire a chiunque, anche le cose più astruse...
Grazie!!

Cecilia Colombini - 02/01/2007 14:07:04

Grazie Francesco,
sempre chiaro, incisivo e di piacevolissima lettura. Hai messo in ordine le idee che avevo sull'argomento in un modo facilmente fruibile (e riproducibile ;-) )
Che peccato essere nata troppo presto! Per una persona curiosa come me sarebbe stato una manna avere tutti questi strumenti a disposizione nell'età della formazione! Speriamo che prendano piede e di farne buon uso con i nostri alunni.
Grazie e auguri di Buon Anno

annarita ruberto - 02/01/2007 13:00:55

Mbè cosa dire al cospetto di tutto ciò? Sei riuscito a rendere "accessibile" e "compatibile" con la comprensione diffusa (posso assicurare circa la mia!) una materia niente affatto semplice!
Sicuramente SCORM adesso risulta più familiare!

Grazie:-)