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Learning Object a scuola?

francesco leonetti

Babbo Natale quest'anno ha fatto l'alternativo. Sotto l'albero mi ha fatto trovare un "Learning Object SCORM compatibile". Nella lettera non l'avevo scritto, mi accontentavo di un bel assegno a saldo del mutuo della casa, ma Santo Nicola ogni tanto fa di testa sua e dobbiamo starci.

Due domande sorgono spontanee:

  • che diamine è un "Learning Object SCORM compatibile"?

  • che me ne faccio?

Possono seguire domande accessorie del tipo: "mi cambia la vita?", "quante volte gli si dà da mangiare?", "lo si deve tenere in gabbia?" etc.

L'idea a Nicolaus devo avergliela data io con tutto quel mio agitarmi sulla progettazione dei Learning Object, sul corso online, sul Master in e-learning e Learning Object in cui lavoro, insomma me la sono cercata.

Per capire la gioia che ho provato nello scartare il pacchetto SCORM bisogna che ne sappiate un po' di più anche voi.

Dunque, quando andavamo a scuola noi non potevamo fare altro che sbattere la testa sui libri e - quando ci interrogavano - sulla lavagna.

Il problema è che oggi le cose non è che siano cambiate molto. Non vi pare strano infatti che la scuola sia tra le poche cose rimaste praticamente invariate dagli anni '40 (ma anche prima) ad oggi?

L'aula, la cattedra, i banchi, la prof., i libri sotto il banco, la lavagna, i ragazzi che se ne fregano e il preside che si agita.

Se prendete una foto di una classe degli anni '50 e una piu' recente noterete che le uniche cose cambiate sono la montatura degli occhiali e la foto del Presidente (e non e' neanche detto).

Questi Learning Object hanno la segreta ambizione di tentare di cambiare le cose, ma in modo subdolo, indiretto. Sono dei gremlin che lavorano nell'ombra.

Mi si farà notare che non è vero che la scuola sia rimasta come quella di fine ottocento. Ora ci sono i computer, addirittura i "Laboratori di Informatica" e stuoli di ragazzi e insegnanti che vi si recano come in un pellegrinaggio rituale. E' vero. Ma questo non fa che darmi ragione. La didattica la si fa in aula, non in "Laboratorio di Informatica". Che ci vanno a fare dei bambini di terza elementare (ops, scuola primaria) in "Laboratorio di Informatica"? Ad imparare che la tastiera si chiama "tastiera", che il mouse si chiama "mouse" e che l'unità centrale si chiama "unità centrale". Nel migliore di casi a disegnare con Paint o a scrivere il proprio nome con Word. Cioè non fanno niente, rubano piuttosto prezioso tempo agli argomenti disciplinari importanti come italiano, matematica, scienze.

Quante volte l'anno, inoltre, si esegue la processione rituale verso il "Laboratorio"? Se si è fortunati una volta alla settimana, e bisogna sperare che in quella volta un qualche accidente non abbia reso inagibile l'aula.

Lasciamo stare: eccezioni a parte, che per fortuna ci sono sempre, oggi si insegna e si apprende in aula con gli stessi strumenti di trenta-quaranta anni fa, e forse più.

La cosa in sé non è che sia un male, per carità. Però secondo me persino Manzoni oggi avrebbe sciacquato i panni piuttosto che nell'Arno in una lavatrice, no?

Se in un "Learning Object" (LO) concentriamo lo stato dell'arte delle tecnologie dell'istruzione ecco la mia opinione a riguardo, in estrema sintesi:

Se sai insegnare un LO non serve, però aiuta. Se non sai insegnare, un LO non basta

Analogamente sul lato di chi apprende: uno che vuole imparare si dà da fare, non ha bisogno di LO, però grazie agli LO potrà esserne aiutato. Uno che non vuole imparare, pur con i migliori LO del mondo resterà a giocare a Snake sul telefonino.

Babbo Natale mi vuole bene e ha pensato che quest'anno io avessi voglia di imparare. Aveva ragione, ovviamente.

Cominciamo dunque ad inquadrare meglio il ruolo del LO in un processo di formazione: ausilio didattico. Non è poco.

Un ausilio didattico lo potremmo definire come tutto ciò che arricchisce l'esperienza di apprendimento e di insegnamento rispetto ai sistemi tradizionali. La nozione di "sistema tradizionale" varia nel tempo, anche se in essa risiedono da secoli quelle di "libro di testo" e di "lezione frontale".

L'idea di Learning Object, in realtà, è il grimaldello che scardinerà anche la concezione di "libro di testo". Di questo gli Editori sono ben consapevoli, per questo generalmente fanno gli gnorri e invece che prenderne atto stanno cercando di prendere tempo. Ma questa è altra storia.

Torniamo all'idea di "Learning Object" come esperienza didattica. In un certo senso anche le gite scolastiche sono "ausili didattici". Così come le visite guidate presso aziende, musei, fabbriche, etc.

Un anziano invitato a parlare di quanto brutta sia la guerra, o un vigile urbano di quanto sia importante attraversare la strada sulle strisce, sono degli "ausili didattici". Un musicista che spiega un'opera e risponde alle domande dei ragazzi, e' un ausilio didattico. Un'enciclopedia è un ausilio didattico, meno interattivo del vigile o del musicista, ma pur sempre di aiuto. Infine, e veniamo quindi a noi, Google, con tutta internet, è un enorme ausilio didattico. A saperlo usare come si deve.

E' in quest'ultimo contesto che si colloca il "Learning Object". Questi è un oggetto web, che si trova e si usa sul web, il quale parla di una cosa, di una sola cosa, non di tante come l'enciclopedia, e cerca di farlo in modo interattivo, multimediale, cerca di mettere in gioco anche lo studente o l'insegnante, un po' come l'anziano o il vigile urbano che non si limita a parlare ma ascolta, risponde, e poi interroga per vedere se i ragazzi hanno capito. I ragazzi vivono con il "Learning Object" un'esperienza didattica diversa e aggiuntiva rispetto a quella solita.

Ecco la bella novità. Affinché il tutto funzioni in modo coerente però, è necessaria una radicale svolta culturale, innanzitutto, e poi anche tecnologica. Basta con i "Laboratori di Informatica".

Sono il modo peggiore di applicare le tecnologie alla didattica.

Le tecnologie devono trovarsi in aula, insieme alla lavagna, ai libri, penne e quaderni.

Il telefonino, ad esempio, è una di queste. Una forma più evoluta di telefonino è il "palmare". Ebbene 20 ragazzi + 1 insegnante in aula, ciascuno con il proprio "palmare" o anche con semplici computer portatili, collegati ad internet e tra di loro grazie a una rete senza fili ("wireless") rappresentano un "Laboratorio di Informatica" più potente ed efficace di quei templi inutili che oggi fanno sprecare risorse e tempo alle scuole.

Cosa fare in aula con i computer? Semplice: continuare a fare lezione, sfruttando però anche i "Learning Object", oltre che i tradizionali libri di testo. Già solo l'aiuto di "Google Earth" nello spiegare storia, scienze o geografia, in aula, fornirebbe un'esperienza didattica significativa alla lezione.

Tutte le discipline scolastiche, educazione fisica inclusa, possono trarre vantaggio dall'utilizzo oculato dei "Learning Object".

Oggi non ci sono molti Learning Object in giro, quelli che ci sono vengono giudicati ancora come assimilabili ad un libro di testo elettronico. E' vero, non in generale, ma è vero. E' comunque un bene che se ne cominci a parlare. E' un bene che se ne sviluppi una coscienza critica ed è ancora meglio sentire il bisogno di produrli in proprio.

Insomma, a me i "Learning Object" come idea piacciono molto, e bene ha fatto Babbo Natale a regalarmene uno.

Come dite? Cosa significa SCORM compatibile? Ne vogliamo parlare in un prossimo articolo?

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I commenti precedenti

Anna Esposito - 15/11/2010 18:06:51

Tutto molto chiaro e sono perfettamente d'accordo ma ....come è difficile a volte convincere alcune colleghe!!!!!

Roberto Martorana - 01/02/2010 06:00:32

Francesco Leonetti ha scritto: "Il telefonino, ad esempio, è una di queste. ..."
Su questo tema è molto interessante (anche se con alcune estremizzazioni) il noto filmato "pay attention" (http://www.youtube.com/watch?v=aEFKfXiCbLw).

Francesco Leonetti ha scritto: "Oggi non ci sono molti Learning Object in giro, quelli che ci sono vengono giudicati ancora come assimilabili ad un libro di testo elettronico."
Tra quelli che ho visto io, destinati ai ragazzi, i più completi mi sono sembrati quelli del progeto DiGiScuola. Anche nel "mondo LIM" si sta muovendo qualcosa; vi sono alcuni interessanti repository, p. es. http://scuoladigitale.cefriel.it/LIM-e-Didattica/LIM_RACCOLTA_PDB_14POLI_HOME

Saluti, Roberto

Gennaro Di Napoli - 24/01/2010 10:58:37

Molto interessante questo approfondimento. Francesco sono d'accordo con te, la scuola si deve rinnovare anche se penso che qualcosa si stia già facendo. I LO come ausilio alla didattica tradizionale possono essere un valido supporto all'apprendimento ma, dovranno necessariamente essere accompagnati da un approccio nuovo d'insegnamento che possa consentire allo studente di ottenere i massimi risultati nell'utlizzo di ciascuno degli ausili a disposizione.
Ciao a presto.
Gennaro

angela casciani - 15/01/2010 18:59:21

Mi piacciono questi approfondimenti.Ed anche la veemenza con cui vengono espressi determinati concetti.

Gianluca D'Acchioli - 11/01/2010 16:03:39

Caro Francesco mi spiace che tu non abbia ricevuto quanto sperato, ma sono altrettanto contento del Learning Object SCORM compatibile che San Nicola ha arbitrariamente deciso di regalarti.

La visione delle scuole italiane da te descritta è purtroppo molto reale, anche se ultimamente devo dire che qualcosa sta cambiando. Lo vedo con alcuni colleghi, insegnanti, del Master che hanno di tanto in tanto mostrato i progetti istruzionali_2.0 che sono stati loro richiesti.

Il futuro è ormai scritto. Si tenta o si è tentato di perdere del tempo affinchè ciò fosse ritardato, ma sta giungendo. Ciò che scrivi circa l’utilità del LO è sinteticamente esatto, non basta se non si ha voglia di imparare, è utile se si vuole imparare ed indispensabile se si vuole imparare interagendo in piena multimedialità sia a livello del singolo che dal punto di vista sociale. Interagire, condividere, partecipare sono le parole chiavi di questo modello di apprendimento che, francamente, solo l’idea mi fa venire voglia di tornare dietro i banchi (o forse dovrei dire “notebook”) di scuola…:-D

Ciao a presto

Gianluca

Massimiliano MONTANARI - 11/01/2010 11:13:43

E' un bel pò che ho lasciato la scuola e, se ancora adesso, si usa fare il laboratorio informatico così come lo descrivi è una vera perdita di tempo. In effeti la considerazione della comparazione della foto(versione anticata) rispecchia la realtà; penso inoltre che alcune verità scritte in passato sui libri(in particolare in campo scientifico)sono ora quantomeno diverse da quelle di recente scoperta. Ma allora queste nuove tecnologie perchè non impiegarle nell'apprendimento? Naturalmente mirato per aiutarci nella comprensione di un determinato argomento. A questo punto la definizione di cosa sia un L.O. penso sia quel che hai detto che riporto in estrema sintesi: "la concentrazione allo stato dell'arte delle tecnologie dell'istruzione". L'informatica applicata all'istruzione didattica sta muovendo i primi passi e come avviene per le novità ci si scontra con lo scettisismo di quelli del "vecchio stampo" e non è cosa da poco. In pratica si sta parlando di una rivoluzione nazionale sulla modalità dell'istruzione nella didattica che faticherà non poco a predere piede:in primis avverrà a macchia di leopardo per poi affermarsi con la nuova generazione. Ad oggi non è molto diffuso sia il possesso che la pratica del potente mezzo P.C.. Per terminare possiamo definirci i " pionieri della didattica del prossimo futuro ".

Patricia Miluska Ramirez - 02/11/2009 23:30:23

Perche no il LO in area sanitaria, dove il personale che da l'assistenza diretta ai pazienti devono aggiornarse continuamente per acquisire nuove conoscenze su determinate tematiche di salute e cosi soddisfare i bisogni del paziente? penso che l'apprendimento sarebbe più interattivo, l' intercambio di sperienze ci farebbe valutare ed integrare meglio la assistenza sanitaria, un LO come strumento di apprendimento anche per gli allievi di scienze infermieristica ...bello come un sogno. A presto
Patricia
P/d Scusi il comento anteriore, ma ero insonnolita e mi riferivo al gatto che avevo visto.

Claudia Bassi - 05/07/2009 22:30:44

Sono d'accordo con quanto affermi, soprattutto in questo periodo di cambiamenti,in cui l'eliminazone delle compresenze nella scuola primaria porterà ad accessi sempre più difficoltosi ai "poveri" laboratori di informatica.Se si potesse avere un palmare per ogni bambino da usare direttamente in classe sarebbe il massimo...ma per molti si tratta di fantascienza...in attesa delle agognate Lim....vorrei quindi aggiustarmi con un notebook ed un videoproiettore....ma esistono anche LO in italiano scaricabili gratuitamente dal web o solo a pagamento? Dove trovarli?

Paolo Freschi - 31/05/2009 15:49:16

D'accordo con te sul fatto che si deve svecchiare la scuola. D'accordissimo sul fatto che le nuove (nuove?) tecnologie debbano andare in aula e lì risiedere di loro pieno diritto. Non d'accordo sulla condanna dei laboratori d'informatica. Il fatto è che quelli che tu descrivi NON sono laboratori. La didattica laboratoriale è quella che fa il laboratorio; l'apprendere imparando; il mutuo insegnamento; la base teorica orientata magari al costruttivismo e la pratica volta alla produzione di oggetti. Poi, è ovvio che bisogna intendersene per farlo e se uno non se ne intende insegna ai pupi l'uso di word e/o di paint. Ma questo non prova che il laboratorio correttamente inteso non sia utilissimo: se mai, prova che molti dovrebbero imparare come si fa un laboratorio. Io insegno ai ragazzini dagli undici ai quattordici anni a realizzare videogiochi e programmi interattivi e ti assicuro che è un'ottima ginnastica per la mente (non solo per la loro mente...). Ciò precisato, viva i learning objects ed anche le LIM (me ne installeranno una l'anno prossimo in classe e sto scodinzolando per l'eccitazione:-)))
Ciao
Paolo Freschi

maria grazia braccalenti - 15/04/2009 00:00:15

Sicuramente un LO aiuta, anche perchè i ragazzi sono abituati ad interagire e chi parla solo li addormenta. Alcuni amici che insegnano agli allievi della laurea infermieristica, mi hanno detto che non possono utilizzare troppe parole per spiegare e che le dispense da loro proposte sono sintetiche come un messaggio telefonico.

Crstina Spinucci - 26/05/2008 11:07:29

Ciao, ogni volta che cerco qualcosa sui LO compare il tuo nome...ed è incredibile come ogni volta io abbia trovato i testi leggeri ma interessanti e soprattutto spendibili tra le mie colleghe di scuola primaria che ancora fanno i Laboratori di informatica!!!!

FRANCESCO LEONETTI - 08/04/2008 16:44:52

SE I LO MI APPASSIONANO PROMETTO CHE PASSERO' UN PO' PIU' DI TEMPO DAVANTI AL COMPUTER......SAI SONO UN PO' IMBRANATA MA SONO PIU' CHE D'ACCORDO CON TE CHE LA SCUOLA VA SVECCHIATA....SOPRATTUTTO NELLA METODOLOGIA D'INSEGNAMENTO..SE POI SI INSEGNA COME ME IN UN PROFESSIONALE A MAGGIOR RAGIONE!I RAGAZZI VANNO INTERESSATI STIMOLATI ALTRIMENTI TI SALTANO ADDOSSO!!!!!!!

grazia quarto - 29/03/2008 20:18:37

Vorrei stamparlo e iniziare un dibattito con i colleghi della sperimentazione che si sono tirati indietro e con tutto il collegio docenti che ritiene inefficaci e inutili trastulli le nuove T.I.C.e invece sono una bomba (pardon!)una nuova rivoluzione copernicana nell'apprendimento - insegnamento del terzo millennio. Grazie Francesco della conferma che dai alla mia convinzione!

marco guastavigna - 12/01/2008 19:25:03

Ho piacere di leggere queste affermazioni. Un po' di coerenza, però, vista l'enfasi di Garamond su LO e Lavagne interattive multimediali.

Risposta da fleo:
grazie per gli apprezzamenti. Qui parlo a nome titolo strettamente personale. Garamond è una società per la quale per lungo periodo sono stato consulente ma da cui oggi sono molto distante. La mia coerenza e libertà di pensiero, dunque, non è in discussione :)

Nicola Ditillo - 03/12/2007 09:47:02

Buongiorno a tutti,
per ragioni di tempo leggo solo adesso questo articolo e i corrispondenti commenti.
Molto interessante l'applicazione dei LO come supporto alla didattica; se vogliamo, costituiscono un valido strumento di ausilio alla conoscenza/apprendimento, ma tutto questo non può trovare applicazione senza terreno fertile.
Mi è piaciuto un po' meno il commento contro i laboratori di informatica.
E' vero, i tempi sono maturi per cambiare le modalità di insegnamento, scrollarsi di dosso i vecchi metodi di insegnamento, ma nel contempo è impossibile non guardare in faccia la realtà a noi vicina.
Coesistono, purtroppo o per fortuna, due tipi di scuola: da una parte istituti che raccolgono i segni lanciati dal mercato e dal contesto ambientale, dall'altra istituti ancorati ai vecchi copioni; tutto questo senza tener conto della base d'utenza con la quale ci si deve confrontare, sia essa deputata a impartire o destinataria della formazione e della conoscenza.
Non dimentichiamo che, tutt'oggi, ci sono famiglie nelle quali ancora non c'è un solo computer, ma questa è altra storia.
Per fortuna ci sono istituti, come quello nel quale io presto servizio, dove tanto è stato investito in tecnologia. Questo è vero perchè è la tecnologia a spostarsi e non la classe. Ci sono postazioni multimediali mobili, con connessione wireless o cablata, con tanto di videoproiettore, che entrano in aula a supporto della didattica e, ancora, laboratori multimediali dove tutto funziona grazie ad una effciente rete senza fili. Chiunque con il proprio pc può connettersi e entrare in rete d'itituto, anche da casa, e continuare a lavorare come se si fosse a scuola.
Piuttosto, il problema dovrebbe essere spostato sull'asse della disponibilità a cambiare da parte del personale tutto. Ma anche questa è altra storia. Ciò che conta è mettersi in discussione e apprezzare il lavoro ci chi, come Francesco Leonetti, pone noi tutti in condizione di mettere al servizio degli altri nuovi strumenti per la didattica.

PAOLO DEL RE - 26/11/2007 18:05:46

QUANDO SARA' CHE LA CLASSE SARA' COSTTUITA SOLO DI OMPUTER PER TUTTI GLI ALUNNI? qUANDO ANDRO' IN PENSIONE AVRO' QUESTA GOIA? PAOLO

Luca Fregnan - 15/11/2007 16:50:04

Cavolo! avvincente e convincente! ma forse un pò utopico.. Quanti insegnanti nella scuola pubblica pensi abbiano le competenze e la voglia di scardinare il"lab. informatica" per rendere le proprie aule interattive?
Firmato un prof. di primo pelo nella scuola pubblica.

Pellegrino Marsala - 07/10/2007 23:55:09

Limpido come l'acqua, gradevole alla lettura, efficace nella trasmissione della conoscenza. Complimenti

Paolo Aghemo - 07/01/2007 11:45:59

Come sempre sintetico, preciso e divertente.(plucino)

Maria Grazia Fabbioni - 06/01/2007 23:54:50

Molto interessante e chiaro. Grazie.
Maria Grazia

Lia Faraldo - 06/01/2007 14:45:03

Avvincente e molto chiaro.
Aspetto il prossimo articolo

Irene Sensales - 04/01/2007 14:44:38

Sono contenta di avere letto il tuo articolo perchè mi trovo in sintonia con quanto affermi. Infatti con una mia collega abbiamo partecipato ad un concorso indetto da una banca con la proposta di creare nel nostro istituto 3 mobile classrooms (Apple)proprio per realizzare il tipo di attività didattica di cui parli tu. Abbiamo ottenuto il denaro necessario per gli acquisti e per un breve corso di formazione per i docenti interessati e fra poco vedremo se il sogno di una scuola non più ferma a 40 anni fa è realizzabile...
Un saluto, Irene

Mapelli Rosangela - 02/01/2007 23:06:11

Anche a me i LO piacciono molto e mi piace anche cercare di crearne. Mi piace molto anche la tua idea di "nuova aula informatica" ma per il momento nella mia scuola è un'utopia. Per ora il portatile me lo porto da casa ( il mio) ma la connessione interente la trovo solo nel laboratorio d'informatica, quello che per raggiungerlo bisogna fare la processione, se ti va bene, almeno una volta alla settimana

diego santalucia - 02/01/2007 22:21:05

Caro Francesco,
sposo in toto quello che scrivi. Anche perché insegno lingue e il concetto di LO si presta in modo particolare, a mio avviso, alla didattica delle lingue.

Faccio parte della schiera degli "ottimisti": dopo un po' di anni passati a "discutere" con colleghi che pensavano addirittura che l'uso del pc fosse un rischio, adesso vedo che qualcosa si muove... Gradualmente cambia quanto meno la curiosità.
Alcuni colleghi, ad esempio, cominciano a chiedere come si fa ad "estrapolare" una scena da un film e lavorarci su (VirtualDub e DVD-Shrink sono open source ;-)); o come si fa a tagliare e "aggiustare" un file audio e a rendere "leggibile" un mp3 su un vecchio lettore cd... e così via. Vedo che molti cominciano a smanettare: percorsi ancora ingenui, ma estremamente indicativi del bisogno di muoversi.

Quest'anno sono fortunato: insegno italiano agli stranieri in una classe-laboratorio, dove gli studenti hanno ognuno il pc al tavolo e io il mio (ovviamente collegato), oltre al proiettore. In un mese non abbiamo praticamente "aperto libro" ;-) ma penso che abbiamo fatto qualcosa di diverso e il feedback è buono.
Mi ha molto divertito il giorno in cui ho mostrato loro una scena del film "Bianca"- di Nanni Moretti- quando uno studente chiede al prof di matematica (Moretti, appunto) di "spiegare" il quadrato magico di ordine 4, dal quadro La Melanconia di Durer. Io avevo inteso mostrare quella scena solo per "giocare" sul ruolo dell'insegnante. Invece ne è nata una interessata discussione, con annessa ricerca del quadro in rete, oltre a quello che c'era sul quadrato di ordine 4 e così via. Nulla di preparato in quel senso: io mi sono accodato e gli studenti, fondamentalmente, hanno "fatto lezione"...

So già che domani potrei risvegliarmi in una classe con alla spalle la lavagna nera e il gesso bianco ma... sotto sotto penso proprio che stia cominciando un buon periodo.

Grazie per il bellissimo articolo e in attesa del prossimo

saluti



Carlo Columba - 02/01/2007 19:14:01

Efficace, fresco, significativo.
Grazie!

Francesca Capone - 02/01/2007 18:39:39

Perfettamente d'accordo! In questa maniera studenti e insegnanti potrebbero riuscire a trovare uno slancio vitale e ulteriori motivazioni per svolgere al meglio i rispettivi ruoli. Buon anno e ...grazie!

Daniela Melosi (280256) - 02/01/2007 10:09:04

Tutto molto bello ed interessante se non fosse che la realtà, soprattutto nei licei dove io insegno, è un po’ diversa, non tanto per l’atteggiamento dei colleghi che nella maggior parte dei casi sono attenti alle innovazioni ed anche felici di sperimentarle, quanto per le difficoltà economiche ed il ruolo che ha il DSGA, oggi responsabile delle attrezzature, delle strumentazioni, del materiale didattico di qualunque tipo, ecc. Quindi molto restio a far usare quei 3 portatili acquistati dalla nostra scuola (abbiamo 1020 studenti) ai vari docenti i quali devono in ogni caso compilare una domanda scritta ogni volta che ne richiedano l’uso.
Allora non denigriamo i laboratori che perlomeno possono essere usati in ogni momento da un’intera classe per le attività più diverse.
Comunque grazie perché l’articolo dà lo spunto per riflettere e pensare a nuove strategie per l’evoluzione della nostra scuola.
Ciao e auguri di buon anno

Maria Caggegi - 01/01/2007 20:35:33

Caro Francesco,
accontentati del LO, meglio di una manciata di carbone :-).
Il fatto è che un grazioso LO sotto l'albero sarebbe stato forse un regalo necessario (ma anche gradito??) per un buon numero di docenti della scuola italiana, che questo regalo sarebbe stato inutile senza un bel numero di palmari (da me, nelle classi del bienio, ne servirebbero 32+1), o PC potatili, X classe X scuola collegati in rete (che sembra una bazzecola, invece bazzecola non è), il tutto innaffiato da una pioggia di assegni a vuoto (vedi mutuo casa) per incentivare il processo di formazione e aggiornamento X docente X classe X scuola.
A questo punto mi sembra quasi di sentire la risposta di Babbo Natale:
"E che sono io, Babbo Natale?".

Ho voluto scherzare (forse per non piangere?)

I LO (con annesso corso di formazione)sono il regalo di Natale che ho scelto quest'anno per me.
Grazie del tuo regalo: questo articolo e anche di più.

Con ammirazione

Mariella

P.S.
A quando "SCORM compatibile", vorrei trovare questo dentro la calza, i termosifoni, ormai, non vanno più a carbone.

Monica Buiatti - 01/01/2007 17:53:55

Caro Francesco,
hai un dono davvero immenso: logica stringente e affabulazione narrativa. Ringrazio anche i colleghi per i loro interventi pertinenti. Sappiate che ho provveduto a stampare il tutto perché voglio mostrarlo al DS, nonché a possibili sponsor proprio per realizzare la rete wi-fi di cui parla Francesco e che avevo proposto, inascoltata, l'anno scorso. Una nuova voce così autorevole non potrà essere facilmente ignorata!

Giovanna Arcadu - 01/01/2007 15:30:30

Come sempre, Francesco, catturi … Avviata, non si molla la lettura!
Concordo pienamente sul ruolo del LO!
Ma, ma.... la demolizione del "Labo info"!
Mmh, mi è dispiaciuta un po' :-).
O meglio è che ancora NON possiamo dire basta. Perché, piedi per terra, le tecnologie non possiamo ancora averle in aula ...
Ma il "labo" lo possiamo far diventare "aula".
Io credo che attraverso il LaboInfo in questi anni ci si stia muovendo, seppure per piccoli passi (ho appena letto il commento di Angelo Panini e..ahimé mi ci ritrovo....), verso un ripensamento complessivo del concetto di apprendimento-insegnamento.
E da parte di molti insegnanti (magari sì, in scuole più "fortunate", cioè dove i laboratori ci sono) sempre più
il computer sia usato come “strumento cognitivo”.
Sicuro, dobbiamo puntare sui LO, ma, cosa abbiamo fatto "prima" dei LO???
L'uso del computer, usato con competenza, pensando ai cambiamenti nel modo di apprendere...
credo abbia dato delle opportunità.
1) Maggiori motivazione e curiosità: la multimedialità può generare entusiasmo e buona disposizione all’attenzione.
2)La strumentazione del computer e l’uso di adeguati software possono sostenere alunni con difficoltà.
3)Emergono nuove abilità e processi cognitivi. Si pensi ad es.
agli atteggiamenti cognitivi legati alla navigazione ipertestuale.
Fare /riflettere sul fare: si rielabora il proprio sapere riflettendo su di esso.
4)Il pc può svolgere alcuni compiti di routine semplificando il lavoro alla
mente che in tal modo può dedicarsi ai problemi più complessi.
5)Permette di esercitarsi per potenziare abilità già acquisite
6)Permette lo sviluppo sia di una forte autonomia, sia di capacità a collaborare
7)La multimedialità consente la creazione di percorsi a misura di ciascun alunno.
E, seppure non fossimo ancora riusciti a sfruttare pienamente tali opportunità, ad averne un ritorno concreto, nella preparazione dei ragazzi
... quando i ragazzini ti riempiono di floppy, anzi ora di pen-driver (se non lettore MP3!),perché tu gli controlli il "lavoro al PC" fatto a casa,
bèh io sono ottimista: (forse) hanno "vissuto un'esperienza didattica diversa e aggiuntiva rispetto a quella solita".
Ed ora : benvenuti LO!
giovanna



Angelo Panini - 01/01/2007 13:22:07

Francesco mi piace moltissimo quello che dici: Io ho la fortuna di insegnare in una scuola in cui ogni aula è dotata di un computer connesso, alla rete interna e ad internet, e un sistema di videoproiezione; ormai per me la lavagna è diventata un'anticaglia che userò 1 volta al mese se manca la corrente o devo fare uno schema non previsto.
Ultimamente però mi sembra che tutta la nostra struttura che ci è costata carissima sia quasi inutile perchè solo un quinto degli insegnanti la utilizza seriamente. Come responsabile TIC mi sento fallito perchè soprattutto quei colleghi che avrebbero a disposizione + materiali (anche se non sono learning object) lettere, lingue, storia hanno un sacco di CDrom e altre cose scaricabili in rete ma non si sognano neppure di avvicinarle sembra che abbiano paura di essere contaminati dalla modernità che rovinerebbe la bella puzza di muffa di scuola ancien regime che pensano sia la realtà (alcuni scrivono ancora a mano programmi e guai a fargli notare che sono illeggibili e sembrano la lista della spesa). E così siamo sempre i soliti insegnanti di materie scientifiche e tecniche (e anche qui neanche la metà) che si arrabattano per gestire le innovazioni nelle quali sono immersi i ragazzi ragazzi, dando loro la sensazione agli alunni di una scuola fatta da gente che vive fuori dal momdo.
Scusa lo sfogo ma ultimamente mi sembra di combattere con i mulini a vento.
Ciao e buon anno.

Ivana Zancanaro - 01/01/2007 07:29:19

Francesco, sei avvincente, coinvolgente e convincente come sempre: l'articolo mi è piaciuto molto.Aspetto il seguito.
Ricambio con affetto gli auguri di buon anno. Ivana

Francesco Stucchi - 31/12/2006 17:48:52

Tutto giusto e condivisibile ma vorrei fare un elogio al Laboratorio.
Dopo aver insistito per anni, nella mia scuola per geometri abbiamo introdotto nel biennio un ora alla settimana di TIC e una classe ho dovuto prenderla anche se non sono un loro insegnante abituale, anch'io pensavo di avere a che fare con ragazzi che smanettano tutto il giorno, non sanno cosa vogla dire formattare, uso eccessivo della barra spaziatrice, per non parlare di altro.
Nel trienni faccio disegno e progettazione e quando ho bisogno di usare il cad vado tranquillamente in laboratorio, quando devo fare lezioni sto in classe, quando ho bisogno di utilizzare internet vado in laboratorio, tutte le aule della scuola sono cablate ma è economicamente credibile un computer per ogni studente?
Risposta da fleo:
Un computer per ogni banco magari no (magari pero'!). Un computer per ogni cattedra invece si', magari con annessa lavagna interattiva. Eppoi si potrebbe avere un armadio costruito per alloggiare un certo numero di portatili. Quando servono si va li' e si prendono giusto quelli che servono: quattro-cinque, dipende. In questo modo e' il "Laboratorio" che va alla classe e non viceversa. E piu' classi possono usare lo stesso "Laboratorio" contemporaneamente.
Inoltre, perche' acquistare i computer? Diventano subito vecchi, specie per la scuola che - piu' di un'azienda - deve stare al passo con i tempi perche' deve formare persone del futuro, non del passato. Noleggio? Leasing? Sponsorizzazioni? Insomma, si potrebbe almeno cominciare a vedere la cosa da un altro punto di vista. Magari poi non funziona e si ritorna al sistema tradizionale, ma proviamoci almeno.

Francesco Stucchi - 31/12/2006 17:47:59

sulla questione del tempo scuola
http://ospitiweb.indire.it/adi/TempoScuola/Temposcuola_frame.htm

lorella camporesi - 31/12/2006 15:44:43

Che bello se al ritorno a scuola, sotto l'albero di Natale che hanno fatto le nostre bidelle (pardon, ATA)trovassimo anche noi qualche LO; però forse qualche collega si porrebbe, preoccupato, ma serio, le domande che tu chiami accessorie, soprattutto riguardo alla possibilità di tenere i LO in gabbia...

Maria Antonietta Sansalone - 31/12/2006 14:49:43

Grazie per questo articolo che, da un lato, fa luce sulla situazione che realmente gli studenti vivono nel sistema scuola, chiuso nella sua torre d'avorio e, per la maggior parte dei casi, incurante dell'evolversi della vita e dei nuovi bisogni educativi dei soggetti; mentre, dall'altro apre a scenari prossimi che, quantomeno, dovrebbero far riflettere sulla necessità di cambiare modalità di approccio formativo alle tecnologie in ambito scolastico sia a livello studente, sia a livello docente e di staff dirigenziale.

Maria Antonietta

Emilia Verrengia - 31/12/2006 10:31:37

Caro Francesco
non credo che lo scenario( learning scenario?) che tu descrivi, sia tanto lontano dal reale futuro prossimo venturo. Molti dei miei studenti hanno un portatile e lo porterebbero volentieri a scuola, se richiesto, del resto non è necessario che lo abbiano tutti. Il nostro Governo sta pensando di introdurre il Wi-max su tutto il territorio nazionale( qualcuno dei politici utilizza persino u-tube per comunicare con gli elettori!!). No, la scuola non sarà un'Arcadia ancora per molto tempo. Molto dipende, però, dai docenti e dalla loro voglia di mettersi in gioco.
Cari saluti
Emilia

Luigi D'Orazio (gigiprof) - 31/12/2006 09:00:06

Qualche anno fa (come oggi tu, Francesco) S. Papert, criticava analogamente l'immutabilità della scuola e nel frattempo "pubblicizzava" il suo prodotto. Il Logo, dopo una breve fortuna, è passato di moda... Cosa sarà dei LO nel prossimo decennio quando già oggi qualcuno li reputa morti e sepolti???
L'idea di LO come "ausilio didattico" piace molto anche a me (lo SCORM compatibile magari un po' meno ma, grazie soprattutto a te, ne ho compreso l'importanza) seppur permangono i dubbi circa le sue caratteristiche peculiari (piccolo, riusabile, aggregabile, neutrale...) utili ma non essenziali per garantirne l'efficacia didattica...
Sulle tecnologie a scuola, neppure a parlarne! Se dobbiamo pensare a palmari e /o PC portatili nelle aule (prospettiva ovviamente condivisibilissima, in linea teorica) quando le scuole non fanno altro che piangere miseria, tra bagni rotti e tapparelle bloccate, probabilmente passerà tanto di quel tempo ed i nostri figli si ritroveranno a ripetere gli stessi discorsi che facciamo noi oggi.
Purtroppo c'è l'aspetto economico che non può mai essere trascurato in ogni nostro ragionamento; un "digital divide" che ci appartiene più di quanto crediamo. Se un LO è pensato per funzionare in un'aula debitamente attrezzata, temo che nella scuola pubblica italiana, se non cambia qualcos'altro (prima del modo di fare didattica) difficilmente raccoglierà i consensi che merita.
Ma noi non disperiamo ;-)
risposta da fleo:
Caro Gigi, quello che dici poteva essere vero una ventina di anni fa. Ora non piu', almeno non in generale. La scuola ha avuto nel corso dell'ultimo decennio finanziamenti cospicui proprio per l'introduzione delle "nuove" tecnologie. Il problema e' - a mio giudizio - che quei soldi sono stati sprecati per l'allestimento di laboratori multimediali, quando sarebbe stato molto piu' utile dotare ogni aula di un PC collegato ad internet tramite wireless.
Lo si potrebbe fare anche oggi, non costa molto. Credo che la questione sia piu' culturale che economica.
Ma non disperiamo! :)

Giuseppe Auletta - 30/12/2006 20:39:11

Come sempre ...tutto chiaro.
Hai il dono di rendere comprensibile a tutti anche i concetti più difficili.
Aspetto il prossimo articolo!